Gay & Bisex
Roulette russa
di Mitchell
11.07.2013 |
11.290 |
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"Fu più diabolico del precedente perchè prima di infilarmelo tra le labbra strusciò la cappella umida e tesa sotto il mio naso, quasi per obbligarmi a..."
La stanza ormai era invasa da una cortina di fumo. Sigarette, whisky e il poker. Il poker una nostra passione da 2 anni almeno. Sembravamo vecchietti avvinazzati da osteria ma non lo eravamo. L'eta' media si aggirava sui 24 anni ed eravamo in sette, alcuni erano ex compagni di scuola, altri nuovi amici universitari. Era gia' notte fonda e io avevo perso praticamente tutto. Stavo fumando pensieroso quando Giusva ruppe il silenzio: "Allora che vogliamo fare?Come intendi saldare?" "Lo sai che non posso saldare! Non ho un soldo! 800 euro sono tanti, non dovevamo spingerci troppo in là proprio stasera che la sorte non è dalla mia parte" risposi. "La fortuna è una ruota che gira" disse banale e con un pizzico di cinismo Massimo. "Voglio una rivincita!" esclamai!" "Ok -replicò Emanuele- e cosa metti sul piatto?" "Vado a credito" "No, no! Niente più crediti. Il saldo prima, poi giocherai ancora!" "Non hai anelli, collanine d'oro? Braccialetti?" chiese Antoine. "No, lo sapete che non ho mai sopportato gli orpelli, non ho niente di valore..." "Allora la vedo dura!" fu l'esclamazione di Pepa, un ragazzo cecoslovacco che frequentava la mia facoltà, l'ultimo aggiunto al gruppo. Giusva si riempì mezzo bicchiere di whisky e lo tracannò tutto d'un fiato per dichiarare poi: "Allora non ti rimane che giocare te stesso!" "Che vuoi dire?" risposi visibilmente perplesso. Giusva proseguì: "Chi è daccordo con me alzi la mano! Davide si riscatterà con la roulette russa!". Alcuni sorrisero, io per niente. "Cos'è la roulette russa?" chiese Pepa alquanto stranito e anche Cristiano se lo chiese. "E' un giochino che facevamo al liceo" replicò sgignazzando Antoine. "Potete scordarvelo! -esclamai io- inventatevene un'altra! Non ci sto!" "Non ci stai? Lascia decidere a noi se ci stai o meno" fu la secca risposta di Antoine. Cristiano e Pepa insistettero per avere delucidazioni su questo tipo di gioco ed Emanuele illustrò:
"L'abbiamo fatto diverse volte quando eravamo in quarta liceo, ci riunivamo a casa di qualcuno approfittando dell'assenza dei genitori e dopo aver bevuto un pò ci lasciavamo andare ai postriboli""Che postriboli? Orge? Fatevate delle orge tra voi?" Chiese Pepa notevolmente turbato... "Ma c'erano anche ragazze, vero?" "No, nessuna donna, ce la spassavamo tra noi. Ma non era proprio un'orgia, come gia' detto si trattava di una specie di roulette russa..." "Cazzo! Ma vogliamo arrivare al dunque? Volete parlare e dire le cose come van dette?" "Che fretta hai Cristiano? A casa ti aspettano i genitori ancora alzati per farti la ramanzina?" chiese Giusva "No" "E allora adesso vado a spiegare per chi non lo sa i dettagli. Il gioco l'aveva inventato Martino, uno dei più stronzini della classe, era un folle ma simpaticissimo.
Ma arrivo al dunque. Eravamo una decina di ragazzi, a volte anche di più. Estraevamo a sorte un nome tra tutti noi e quello estratto era, come per dire, la vittima designata..."
"Designata per cosa??" chiese ancora Pepa sempre più incuriosito."Semplice! Per succhiare il cazzo a tutti gli altri!"Cristiano si mise una mano davanti al viso bisbigliando "Minchia che schifo!" "Sei un pò puritano Cri o sbaglio?" gli chiese Antoine. "No, non sono puritano, ma queste secondo me son cose da froci!" "Quando hai 17-18 anni pensi solo a divertirti e non stai a fare l'analisi logica dei gusti sessuali".
Pepa inizio' a sorridere e si versò da bere. Cristiano invece si accese una sigaretta guardando tutti con un po' di sospetto per poi chiedere ancora: "Ma non vedo un nesso con la roulette russa..." A me giravano le balle, e tanto, stavano centrifugando, non avevo per niente voglia di tornare indietro nel tempo e fui io a sciogliere il quesito appena fatto, alzando la voce, era anche un modo per sfogarmi: "Vuoi sapere qual'è il nesso? Beh il nesso c'è ed eccome! Tutti a turno ti fanno succhiare il pisello continuando a masturbarsi.
Il gioco può andare avanti anche un quarto d'ora,mezzora, dipende dalla resistenza dei partecipanti e si
conclude quando durante la spompinata la vittima si becca una sborrata in bocca! Chiaro adesso? Sono stato esplicito?". "Fin troppo!" replicò Cri con un'espressione di disgusto bevendo altri sorsi dal bicchiere.
Pepa osò chiedere altro: "Ma al liceo vi scambiavate i ruoli?" "Mi stai chiedendo se ci siamo beccati tutti
un cazzo in bocca? La risposta è si! E anche una bella spruzzata in bocca e a molti è toccato più di una
volta. Soddisfatto della risposta o sei schifato anche tu quanto Cristiano?" "Non sono schifato ma noi non
facevamo quelle cose al liceo..." replicò Pepa. "Non è mai troppo tardi" intervenne Emanuele sorridendogli.
"Allora adesso è tutto chiaro? Per tutti? Possiamo mettere ai voti?"chiese Giusva con un sorriso a 30 denti. Alzarono tutti la mano. Cristiano titubava e anche se per ultimo l'alzò pure lui.
"Il mio parere non conta niente vero?" dissi inviperito. "Cosa vuoi che conti? 6 contro uno fa la differenza, no?" "Esclamò divertito Emanuele" "Non mi va cazzo! Non mi va di farlo! Non ho più diciassette anni, ne ho VENTITRE!" "Capirai,pensi di essere maturato molto?"fu l'osservazione di Massimo alla quale aggiunse "volendo essere buoni potremmo darti una proroga al pagamento in contanti... Se domani riesci a darci gli ottocento euro annulliamo la partita..." "I soldi non li ho ora e non li avrò neanche domani, lo sapete tutti questo!" "E allora, et voilà le jeux sont fait!" "Fanculo a me! Fanculo a tutti!"
"Colpa tua Davide, basta con le lagne! Dai ragazzi iniziamo se no qui facciamo l'alba. Dirigo io! -notai un briciolo di sadismo nell'espressione del viso e nella nella voce di Giusva- Tiratevi tutti giù i calzoni e boxer
o slip, o quello che avete. Anzi toglieteveli del tutto e cavatevi anche le scarpe se no poi va a finire che sporcate tutto! Davide, puoi toglierti la maglietta e metterti in ginocchio. Ce lo facciamo drizzare poi arriviamo da te!". Cazzo che vergogna, ai tempi del liceo ero più spensierato, più libertino, allora mi divertiva farlo, ma dopo tanto tempo no, fare il pompinaro davanti a sei maschi non mi andava ma dovetti sottomettermi come la piu' puttana delle puttane. Sperai ce lo avessero pulito almeno, non avevo voglia di succhiare un cazzo sporco o piscioso. La voce di Pepa mi fece crollare quella piccola illusione "Devo andare a pisciare! - esclamò- altrimenti rischia che gliela faccia in bocca..."
Ci fu una risata generale ma non non fui partecipe. Osservavo le loro mani muoversi sui loro uccelli che erano già aumentati di dimensione. L'idea di farsi spompinare da femmina o maschio che sia fa sempre un certo effetto. Antoine fu il primo ad avvicinarsi e senza tanti preamboli me lo schiaffò in bocca e non gli fu difficile considerando che era già duro quanto una spada. Dapprima non mi fu facile ma poi, piano piano mi slegai e accettai la mia sorte di pompinaro succhiando come va succhiato un cazzo. Un minuto,due minuti, il tempo passava lento ma passava.I gemiti di Antoine furono interrotti da Giusva che volle prenderne il posto. Fu più diabolico del precedente perchè prima di infilarmelo tra le labbra strusciò la cappella umida e tesa sotto il mio naso, quasi per obbligarmi a degustare il suo aroma. Odore di cazzo sborrato alcune ore prima, non un grande aroma quindi. Presi a sbocchinarlo generando in lui una serie di sbuffi pari a quella di una locomotiva.
"Ci fa sa fare il ragazzo, eh Giusva? Dai lascialo un po' a me!" E arrivò Massimo, pisello di dimensioni discrete e ancora non completamente eretto. Ma lo sentii indurire appena iniziai a ciucciare. Gli piaceva e tanto. Mi attaccò pure le mani dietro la testa per infilarmelo più che poteva. Lo sentii spingersi fino in gola
e me lo tenne fermo così per un bel po' di tempo e i suoi spasmodici "MMM" non è che mi facessero gioire, innalzavano soltanto la mia umiliazione. Pepa era tornato dal bagno e lo scostò sostituendosi.
Aveva il cazzo più lungo tra tutti i presenti,sicuramente era sui 20 e sperai se lo fosse almeno lavato dopo aver scaricato ma mi sbagliavo alla grande. Succhiandolo percepii un lieve sapore salatognolo. Il maiale andava avanti e indietro col bacino scopandomi la bocca come fossi una figa. Non emise alcun gemito, godeva muto. Il suo volto contorto dagli spasmi me lo confermò.La battuta che fece quando me lo tolse per dar spazio a Emanuele non mi entusiasmò: "Cazzo...sto qui sbocchina meglio di una figa!"... No, non mi entusiasmò per nulla. Emanuele aveva un bel cazzo, me lo ricordavo da allora e ripensando ad allora a quel punto drizzai anch'io. Non c'è bisogno della macchina del tempo, ce l'abbiamo dentro. Me lo appoggiò alle labbra discreto e dapprima gli leccai cappella e frenulo per poi ingoiarmelo. Fu discreto anche nel sospirare ma sapevo che gli piaceva da morire. E' sempre stato uno dei suoi sport preferiti farsi succhiare la mazza. Cristiano era dietro di lui, era un primino e titubava, forse si vergognava un pò a esibirsi nudo davanti a noi.
Ma poi la voglia prese il sopravvento e con uno strattone tolse Lele dal suo posto per prendere il suo.
Con il glande ancora chiuso dal foreskin me lo appoggiò alla lingua ma poi se lo scappellò tutto in una volta mostrandomi quanto fosse eccitato. Era completamente fradicio e mi entrò nelle labbra autolubrificato.
Sembrava il più casto e invece era quello più infoiato di tutti. Emise dei gemiti folli mentre mi riempiva lingua e palato di gocce amarognole di precum. Non ci facevo neanche più caso, dovevo pagare un prezzo e pagai. La giostra andò avanti più del previsto,tutti a turno infilavano e sfilavano, si segavano mentre mi davo da fare per portarli al punto critico. Odore di cazzo nelle narici e sapore di cazzo in bocca. Quante troie avrebbero voluto essere lì al mio posto? I gemiti saturavano ormai l'aria. Quello che non stava facendo la mia bocca lo facevano le mani degli altri.
Mi aspettavo lo sparo da un momento all'altro, dovevo tenermi pronto per non farmi sborrare dentro, sulle labbra sarebbe stato già troppo. Pepa fu un gran vigliacco. Si segò veloce senza dare il minimo segno, nè vocalmente, nè espressivamente. Urlò solo dopo avermi riempito la bocca, mentre continuava a spargere fiotti di denso sperma tra le mie fauci. Annaspai, non ero preparato, cercai di scostarlo ma non ne voleva sapere di togliermi il cazzo di bocca. Dovetti ingoiare tutto e fu allora che si tirò indietro sorridendomi. Tutti gli dedicarono un applauso. Io invece gli avrei dato una botta in testa!
E non mi ricordavo di quanto fosse così forte e piccante il sapore dello sperma maschile. Da esausto che ero mi accasciai per terra e così fecero tutti gli altri che non erano ancora venuti. La sborrata generale fu quasi simultanea tra gemiti, urla di piacere e respiri affannati. L'ultimo a venire fu Christian e Pepa che si trovava casualmente in quelle vicinanze fu colpito in pieno viso da una schizzata epica. "Fanculo!" gridò e Cristiano rispose tempestoso che avrebbe dovuto stare attento.Quella scena mi fece sorridere,la prima volta in quella serata. Ansimando anch'io dopo essere venuto mi sdrai completamente senza più un briciolo di forze. Ma avendo gli occhi aperti il mio sguardo cadde sotto il tavolo di gioco. Misi a fuoco per bene.Era pieno di carte attaccate col biadesivo. Mi alzai di scatto e andai a guardare meglio mentre tutti gli altri stremati com'erano neanche se ne accorsero. Le staccai, le presi in mano e iniziai a urlare: "E queste?? Da dove vengono fuori??" Attratti dalla mia voce alterata si girarono tutti realizzando che avevo capito l'inghippo. "Siete dei porci! Dei maledetti bari! Mi avete imbrogliato. Mi avete fatto perdere con l'inganno! Sentiamo, chi ha avuto questa magnifica idea?" "E' stata un pò di tutti noi" trovò il coraggio di dire Giusva.
"Io non c'entro, sia chiaro!" replicò Cristiano e Pepa lo seguì dicendo più o meno la stessa frase.
"Lo so, non ce l'ho con voi, ma con gli altri quattro. Bravi! Siete dei porci, dei pervertiti! I miei complimenti!" "Perdonaci..." fu la monoparola scandita da Antoine... "Pensate di cavarvela con delle scuse?? Avevate premeditato tutto! Volevate arrivare alla roulette russa vero? E sfogarvi su di me! Ok vi scuso, ma a queste condizioni: una volta a settimana lo rifaremo ma invertiremo le parti. Mi spompinerete voi e di volta in volta sarò io a schioppare nelle vostre bocche da stronzi!! Chi è daccordo alzi la mano!" Nessuno la alzò a parte me:
"La mia mano vale sette voti, per cui tutto ok, no ragazzi?" Il silenzio acconsentì l'ok mentre gli altri si stavano asciugando con dei fazzoletti di carta lo sperma che era finito un pò ovunque...Mi avvicinai a Pepa, l'unico che non aveva niente da pulire se non la faccia un pò sborrata dallo schizzo di Cristian. Gli sussurrai all'orecchio: "Spero tanto tu sia il primo! Non sai quanto desidero ricambiare il tuo servizio!"
Mi guardò con aria un pò da colpevole ma poi sorrise e annuì. E forse per farsi perdonare mi diede un bacio sulle labbra...Un bacio sulle labbra? Ma che credeva??
Se ne sarebbero viste delle belle!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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